Gemmo e la cultura, tra responsabilità sociale d’impresa e innovazione tecnologica
2 agosto 2021 – Sperimentazione, ricerca, nuove tecnologie: un linguaggio che fa parte della storia di Gemmo SpA, fin dal 1919, anno della sua nascita. Cento anni di attività che l’hanno resa leader nei settori dell’impiantistica tecnologica e del Facility Management, portandola a occuparsi di aeroporti, strade, autostrade, tunnel, realizzando infrastrutture di ogni tipo nel settore civile, terziario e sanitario, dell’industria, dei trasporti, nonché di gestione integrata di servizi ed efficientamento energetico. Settori nei quali ricerca e innovazione devono far parte non solo del know how ma del Dna stesso di un’impresa.
È a partire da questi valori fondanti che Gemmo ha deciso di sostenere e supportare, negli anni, organizzazioni culturali quali il “Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e “Viafarini”. Proprio presso quest’ultima, storica associazione no profit milanese impegnata a sostenere i giovani artisti italiani nel sistema dell’arte contemporanea, di cui Gemmo è stata sostenitrice dal 2006 al 2015, è nata la relazione con Milovan Ferronato, artista e curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2019, che ha dato vita a collaborazioni con artisti del calibro di Alfredo Jaar all’Hangar Bicocca e Ugo Rondinone alla Galleria Civica di Modena. Collaborazioni in cui le capacità tecniche e tecnologiche di Gemmo hanno reso possibile la realizzazione delle opere d’arte progettate.
L’arte contemporanea permette di pensare fuori dagli schemi e guardare le cose da un’altra prospettiva, diventando uno strumento di ricerca ma anche di comunicazione. Le tecniche e i linguaggi si mescolano, con un denominatore comune: lo sviluppo di una capacità progettuale che rende l’uomo protagonista del suo futuro. Ed è per questo che alcune delle opere realizzate dai giovani artisti di Viafarini sono approdate in azienda diventando parte integrante degli spazi della vita aziendale.
Alcune delle opere realizzate dai giovani artisti di Viafarini sono esposte in azienda,
e sono diventate parte integrante degli spazi della vita aziendale.
In questa cornice, in cui arte e cultura vivono all’interno dell’azienda, si è sviluppata l’expertise di Gemmo, unica al mondo nel settore dei beni culturali, con importanti interventi di restauro e manutenzione in siti di valore inestimabile: la Reggia di Venaria Reale, il Teatro La Fenice, la Cattedrale di Erice, le Procuratie di Venezia, l’Arena di Verona, la Biennale di Venezia, i Musei Capitolini, la Basilica Palladiana di Vicenza. Questi sono solo alcuni esempi dei luoghi culturali italiani affidati alle cure di Gemmo negli ultimi anni.
A spiegare la complessità del lavoro che sottintende alla cura e riqualificazione di siti di interesse artistico e culturale, sono tre dei project manager di Gemmo che se ne sono occupati in prima linea con interventi dal Nord al Sud d’Italia. L’organizzazione e flessibilità delle squadre di lavoro, l’uso di materie prime di qualità, oltre che le competenze tecniche d’avanguardia e la sensibilità estetica dei project manager che lavorano a stretto contatto con il Ministero della Cultura e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, sono alla base dell’operato di Gemmo che guarda alla salvaguardia del patrimonio artistico e dell’ambiente circostante, consapevole che futuro e crescita passano da qui.
Tra i lavori più recenti che sottolineano queste qualità vi è l’Arena di Verona, dove Gemmo si è aggiudicato l’appalto pubblico per realizzare nuovi impianti elettrici e adeguare l’impianto antincendio. La loro realizzazione ha previsto particolari accorgimenti, come spiega il Responsabile di Commessa Mario Corace: «È stata necessaria grande flessibilità nell’organizzazione, perché ogni giorno abbiamo dovuto permettere l’allestimento degli spettacoli della stagione liberando il cantiere ogni sera per poi riorganizzarlo il giorno seguente. È stato molto importante anche lo studio estetico per rendere armonioso l’inserimento degli impianti nella cornice antica. Operiamo direttamente nell’anfiteatro romano, quindi ogni operazione deve essere concordata con la Sovraintendenza». Un’attenzione che si concretizza nella scelta dei materiali di altissima qualità e dei colori, resa possibile grazie alla rete di fornitori che hanno consentito di ricevere in tempi utili i materiali.
I nuovi impianti elettrici di Gemmo per l’Arena di Verona, in cui la scelta di materiali e colori ha
reso possibile una resa estetica adeguata a questo luogo di cultura.
La relazione speciale con il mondo dell’arte, e il dialogo continuo con la bellezza, in tutte le sue forme ed espressioni, hanno portato anche alla collaborazione con il Padiglione Italia per la Biennale di Venezia 2019, dove in occasione dei 100 anni di attività Gemmo ha progettato e realizzato l’intero sistema di illuminazione del Padiglione, creando una vera e propria scenografia attraverso l’utilizzo di una tecnologia in grado di esaltare ogni singola opera della mostra curata da Milovan Farronato, senza abbagliare le zone circostanti, e all’insegna della massima efficienza energetica. Sempre in Biennale, Gemmo ha realizzato nel 2021 una centrale frigorifera con tre torri evaporative e tre gruppi frigoriferi all’interno del Padiglione Centrale della Biennale di Venezia, un intervento assegnato tramite gara pubblica. «La centrale realizzata non è un’area sensibile dal punto di vista artistico, ma il contesto lo è. I lavori richiedono intoltre una sensibilità aggiunta perché non devono interferire con le attività degli allestitori per le esposizioni», sottolinea Mario Corace.
In occasione di un altro importante anniversario – i 90 anni di attività – Gemmo ha invece voluto donare alla città di Vicenza una nuova illuminazione per Piazza dei Signori e i suoi gioielli Palladiani: la Basilica, la Loggia del Capitaniato, la Torre Bissara e il Palazzo del Monte di Pietà. Un progetto illuminotecnico capace di valorizzare il bello delle forme e degli spazi, senza dimenticarsi dell’attenzione verso l’ambiente e il risparmio energetico. Per il progetto sono stati utilizzati circa 100 proiettori “custom” realizzati a progetto, con diverse gradazioni di sorgenti led al fine di valorizzare ed evidenziare le varie colorazioni dei diversi materiali, con ottiche a fascio stretto posizionate ad altezze tali da che limitare l’inquinamento luminoso.
Piazza dei Signori a Vicenza, con la nuova illuminazione
Il teatro La Fenice di Venezia, distrutto dall’incendio del 2002, è un altro fiore all’occhiello che testimonia l’impegno di Gemmo a favore della cultura. Il teatro, infatti, è tornato a nuova vita anche grazie al lavoro di Gemmo che oggi si occupa della manutenzione, assegnata anch’essa con una gara pubblica. La manutenzione riguarda la parte impiantistica, l’illuminazione e i sistemi di sicurezza. A raccontare il progetto di ricostruzione è il Responsabile per la Progettazione Grandi Opere Stefano Battistella: «La prerogativa del progetto era ricostruire l’opera così com’era e mantenere determinati spazi, per fare ciò vi è stata un’intensa attività di gruppo». I materiali scelti dovevano avere peculiarità per resistere all’ambiente veneziano, all’aria salmastra e alla marea. Si è optato per soluzioni poco invasive dal punto di vista estetico: «Abbiamo rivestito con foglia d’oro alcuni dispositivi per mimetizzarli con l’ambiente e coniugare il luogo storico con la tecnologia moderna». Prima di procedere alla ricostruzione dell’opera ci sono stati tavoli di lavoro ampi e complessi per risolvere le problematiche e trovare soluzioni condivise. «Gemmo non ha limiti di azione in ambito industriale, aeroportuale, ospedaliero e artistico per la realizzazione di impianti industriali di elevata complessità e specificità», sottolinea Battistella.
Gemmo si è occupata di importanti siti culturali anche a Roma. Dal 2016 al 2019 l’azienda ha gestito 31 opere che comprendono i Musei Capitolini, l’Ara Pacis, i musei di Villa TorloniaVilla Massenzio, la Galleria d’arte moderna e altri siti museali. Inoltre, ha gestito i punti di informazione turistica e Pala Expo.
Dal maggio 2020 Gemmo si occupa della manutenzione dei tre spazi artistici di Pala Expo dove la manutenzione di impianti elettrici, il ricondizionamento e la termo idraulica sono all’ordine del giorno. A raccontare gli interventi nella Capitale è il project manager Paolo Frattesi: «Nella città metropolitana di Roma abbiamo seguito mostre importanti come quella di Picasso con un lavoro delicato perché i quadri avevano bisogno di specifiche temperature e umidità. È stato impegnativo ma abbiamo sfruttato le nostre conoscenze per raggiungere l’obiettivo», spiega Paolo Frattesi. «Abbiamo rifatto l’intero impianto di illuminazione dell’Ara Pacis con i nostri tecnici sospesi a oltre 30 metri di altezza. È stato stimolante anche perché abbiamo dovuto cercare soluzioni non impattanti con l’architettura». Spesso si è dovuti intervenire in presenza di pubblico, mentre altre volte le squadre di Gemmo hanno portato avanti i lavori di notte per non disturbare i turisti. «Sono stati lavori molto prestigiosi e ricchi di nuove sfide. Progetti del genere richiedono esperienza, attrezzature particolari e personale altamente qualificato».
In questi lavori di ristrutturazione e manutenzione del patrimonio del Paese, Gemmo unisce l’eccellenza imprenditoriale a quella artistica, esprimendo tutto il suo DNA fatto di tensione continua verso l’innovazione, nutrita con la creatività dell’immaginazione e sostenuta dal rigore delle capacità esecutive. E le commesse portate a compimento testimoniano che l’azienda è in grado di svolgere un lavoro impiantistico di alta complessità, ma anche di connotarlo dal punto di vista estetico, realizzando opere in grado di facilitare e rendere più sicura la qualità di vita di tantissime persone e comunità, in Italia come nel mondo.